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VALTER ZANARDI
LETTURE
"La Terra Santa" è una raccolta di poesie scritta da Alda Merini e stampata da Scheiwiller nel 1984. La poetessa lombarda parla ossessivamente dello stesso tema, lo racconta, se ne lamenta. Recuperando i giudizi critici, abbastanza generosi, che riguardano questa raccolta poetica, considerata da Maria Corti «fra le creazioni poetiche migliori di Alda Merini», ci si rende conto che il dato costante nelle sue liriche è l'armonia in quanto «valore prelogico», ha scritto Giacinto Spagnoletti, e ancora contraddistinta da versi la cui musicalità è causata dalla presenza di «scatti fonici e verbali»: si ricorda che Merini fa spesso uso, nelle sue liriche, del linguaggio musicale acquisito con lo studio del pianoforte. Nella raccolta poetica La Terra Santa il periodo d'internamento della scrittrice, viene creativamente metaforizzato nella vicenda storico-religiosa che il popolo ebraico ha percorso durante l'esodo in Terra Santa e di cui narrano i primi libri dell’Antico Testamento. Essendovi concretamente una sovrapposizione fra Terra promessa e manicomio, e quindi fra il viaggio compiuto dal “popolo prediletto” da Dio dall'Egitto alla Palestina, Remo Pagnanelli in una recensione al volume ha parlato de La Terra Santa come di «progetto logico e strutturato nel genere coesivo del poema». Il manicomio di Alda Merini viene individuato dalla scrittrice come un inferno e quindi, ne «La Terra Santa, la contrada consacrata da Gerico», scrive Manganelli, «anche l'inferno è sacro».
https://www.youtube.com/watch?v=06hmr2j9XGE

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